Una vita, la mia vita, interamente dedicata a delle idee
che, al di là di qualsiasi considerazione, reputo tuttora buone idee.
Dal settembre del ’43 all’aprile del 44 partecipai attivamente ai Gruppi di difesa della donna e per l’assistenza ai volontari della libertà con compiti d’aiuto
e soccorso alle formazioni partigiane di montagna, diffusione di notizie e
informazioni veritiere e nel coinvolgimento di altri impiegati e operai nella
lotta antifascista. Organizzazione unitaria quest’ultima, composta interamente
da sole donne e aperta a tutte coloro che indipendentemente dall’estrazione sociale,
avevano sposato la causa dell’antifascismo. Tutte noi scrivevamo e diffondevamo
un nostro giornale,
Noi donne che dopo la Liberazione assunse la più famosa
denominazione di Unione donne italiane.
Intervista a Onorina Brambilla Pesce