mercoledì 4 febbraio 2015

La Costituzione a scuola

"La scuola pubblica altro non è che il progetto che la comunità dei cittadini costruisce per le proprie generazioni future". Per questo il ministero dell'Istruzione dovrebbe concretizzare l'impegno perché sui banchi di scuola si insegnino la Resistenza e la Costituzione. L'appello al ministro Stefania Giannini arriva dal coordinamento Anpi dell'Emilia-Romagna, con un documento pubblicato anche sulla rivista Resistenza.

"Noi riteniamo che la scuola, la buona scuola, debba ripartire, per essere innanzitutto il luogo dell'etica e dei valori, dalla carta fondante della nostra Repubblica, la Costituzione", scrive il gruppo di lavoro dell'Associazione nazionale dei partigiani. "Si è detto e scritto varie volte che essa deve essere insegnata nelle scuole, ma continuiamo ad avere giovani che terminano la scuola dell'obbligo senza avere alcuna competenza reale al riguardo e questo accade di frequente anche all'uscita dalla scuola secondaria superiore".

Ma non basta. L'Anpi "crede che si debba terminare il ciclo dell'obbligo avendo anche chiara competenza di come sia nata la Costituzione, della storia che la precede e degli errori che ne fanno parte". Solo su questo "substrato", per i partigiani, "si potranno poi innestare, utilmente per tutti- recita il documento- sia le regole che le competenze". Per questo, ribadisce l'Associazione dei partigiani, "intendiamo ribadire con forza la necessità di prescrivere l'insegnamento della storia della Resistenza, della Costituzione e dei valori che ne stanno alla base- si conclude il documento- in ogni ordine e grado di scuola pubblica".


http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/01/24/news/anpi-105655775/

sabato 24 gennaio 2015

DONNE AD AUSCHWITZ - Charlotte Delbo


Il 24 gennaio del 1943, duecentoventinove donne francesi, non ebree, furono deportate ad Auschwitz-Birkenau. La maggior parte di loro apparteneva alla resistenza. Al termine della guerra, solo 49 faranno ritorno.
In questo libro memorabile, tradotto per la prima volta in Italia, Charlotte Delbo ne racconta la storia soffermandosi su ciascuna delle sue compagne di prigionia, sulla loro forza e sulle azioni di coraggio (entrando nel campo, intonarono tutte insieme la “Marsigliese”), tracciandone un profilo esemplare perché resti nella memoria di tutti.
Pur raccontando la storia di un trasporto di deportazione, Charlotte Delbo mostra al lettore le dinamiche della vita in lager. Al tempo stesso, Donne ad Auschwitz, rappresenta il primo esempio di “libro della memoria” in Europa.

http://www.gasparieditore.it/donne-ad-auschwitz-charlotte-delbo.html