"La scuola pubblica altro non è che il
progetto che la comunità dei cittadini costruisce per le proprie
generazioni future". Per questo il ministero dell'Istruzione dovrebbe
concretizzare l'impegno perché sui banchi di scuola si insegnino la
Resistenza e la Costituzione. L'appello al ministro Stefania Giannini
arriva dal coordinamento Anpi dell'Emilia-Romagna, con un documento
pubblicato anche sulla rivista Resistenza.
"Noi riteniamo che la
scuola, la buona scuola, debba ripartire, per essere innanzitutto il
luogo dell'etica e dei valori, dalla carta fondante della nostra
Repubblica, la Costituzione", scrive il gruppo di lavoro
dell'Associazione nazionale dei partigiani. "Si è detto e scritto varie
volte che essa deve essere insegnata nelle scuole, ma continuiamo ad
avere giovani che terminano la scuola dell'obbligo senza avere alcuna
competenza reale al riguardo e questo accade di frequente anche
all'uscita dalla scuola secondaria superiore".
Ma non basta.
L'Anpi "crede che si debba terminare il ciclo dell'obbligo avendo anche
chiara competenza di come sia nata la Costituzione, della storia che la
precede e degli errori che ne fanno parte". Solo su questo "substrato",
per i partigiani, "si potranno poi innestare, utilmente per tutti-
recita il documento- sia le regole che le competenze". Per questo,
ribadisce l'Associazione dei partigiani, "intendiamo ribadire con forza
la necessità di prescrivere l'insegnamento della storia della
Resistenza, della Costituzione e dei valori che ne stanno alla base- si
conclude il documento- in ogni ordine e grado di scuola pubblica".
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/01/24/news/anpi-105655775/
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